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“Sono Luca, papà di Anna Paola, bambina con la sindrome di Down, che ha conosciuto il CEPIM attraverso l’associazione Pandha.
Al CEPIM abbiamo trovato ciò di cui dopo la nascita di nostra figlia avevamo più bisogno: accoglienza, sostegno e comprensione da parte degli operatori, sempre altamente qualificati, dei volontari e degli altri genitori iscritti da più tempo e che quindi “ci sono passati prima di noi”, il cui esempio è stato molto prezioso per superare l’angoscia di quel primo periodo.
Con il passare del tempo (oggi Anna Paola ha 9 anni), il CEPIM è diventato un importante punto di riferimento come luogo di confronto, di scambio e di crescita non soltanto per nostra figlia, ma anche per noi come genitori, con gli altri genitori e con il prezioso apporto dei tecnici.
Attraverso la partecipazione alle varie attività abbiamo preso coscienza che il futuro di una vita autonoma e indipendente per nostra figlia, in una prospettiva di integrazione nella società, non è più soltanto un “sogno irraggiungibile” ma una possibilità concreta.”

Luca, papà di Anna Paola

Siamo un’associazione di famiglie accomunate dall’esperienza di essere genitori di persone con sindrome di Down, mettiamo reciprocamente a disposizione le cose che abbiamo imparato dalla nostra esperienza diretta, diamo testimonianza di quello che si può fare ma, soprattutto ottenere, attraverso un atteggiamento corretto nei confronti dei nostri figli. A partire dal momento in cui si accolgono al CEPIM le nuove famiglie, il genitore “anziano” vuole essere presente per condividere la sofferenza del momento della nascita, ma soprattutto per infondere fiducia sul futuro del neonato e della sua famiglia. Le famiglie da sole, senza confronto con nessuno faticano a fare le scelte giuste per i loro figli, e spesso capita loro di incontrare, tra “gli esperti” consultati, persone che non agiscono solo per il bene dei loro figli. Noi vecchi genitori possiamo insegnare qualcosa della nostra esperienza, ma la stessa ci insegna che spesso dalle nuove famiglie abbiamo molto da imparare.

Incontro, confronto, scontro e massima disponibilità dovrebbero essere garanzia di crescita nella capacità di porci in modo corretto di fronte alle difficoltà e alle scelte da fare, come succede nelle famiglie.

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